Pergine (pag.41)

Serata sui rifiuti promossa da «Cortili di pace»: Amnu sollecitata a fare di più
Appello contro l´inceneritore
Raccolta differenziata, risultati dei test familiari
Curzel: «Non alimentiamo il mostro di Trento»

(foto) La serata sui rifiuti organizzata da «Cortili di pace»

Di ALBERTO PICCIONI
PERGINE – Dalla Valsugana un no all´inceneritore. Pronunciato da pochi, in realtà. In gioco c´è la costruzione di un mega inceneritore provinciale, la raccolta differenziata riguarda i circa 1.000 cittadini del centro storico di Pergine e a discuterne mercoledì sera erano solo in quindici, durante la riunione indetta dall´associazione «Cortili di Pace». Come nelle altre serate organizzate da Amnu, sul tema rifiuti i perginesi non rispondono, non si muovono.
Emanuele Curzel, di «Costruire Comunità», relatore della serata, ha esposto i risultati della campagna di raccolta svolta in casa di alcune famiglie. Per due mesi, dei cittadini si sono presi la briga di pesare tutti i rifiuti prodotti e Curzel ha stilato una tabella da confrontare con i dati ufficiali forniti da Amnu. Le sorprese non sono poche.
Innanzitutto l´indifferenziato: le famiglie hanno prodotto 23,8 kg a persona (annui): Amnu ne dichiara 415. Come è possibile? Chi produce i restanti 391,2 kg? Voce umido: nelle case dei perginesi se ne può produrre 47,9 kg annui, Amnu si attesta (prima della raccolta differenziata in centro storico) sui 5,8 kg pro capite. Cifra irrisoria.
«La nostra ricerca pone in evidenza due questioni», ha detto Curzel. «Primo, raggiungere l´80% di indifferenziato non è un problema, anzi può essere la base da cui partire per ragionare sull´inceneritore. Secondo: chi produce tutti quei rifiuti indifferenziati a Pergine? Non le famiglie, evidentemente».
L´attenzione si è spostata quindi sui commercianti e sulle loro abitudini: «Metà dei rifiuti viene prodotta dagli esercizi commerciali, ma il problema è la sensibilità di tutti sulla questione, ha detto Fabio Gottardi, componente del consiglio di amministrazione di Amnu presente tra il pubblico. «La sperimentazione in centro storico costa 20mila euro, ma si deve lavorare molto per costruire una sensibilità diversa». Amnu si è affidata a una agenzia di comunicazione, l´Acab, che dovrebbe in futuro formare dei volontari per diffondere la cultura del riciclaggio. «Se la base ignora come si fa la raccolta differenziata, è colpa dell´azienda: non si può risolvere la campagna informativa con due serate - ha detto Roberto Calzà, consigliere comunale - mi sarei aspettato un maggiore impegno da parte di Amnu».
«Se il mio vicino di casa getta la cassetta di legno nell´indifferenziato vuol dire proprio che in Trentino è cambiata la cultura - ha esordito Fausto Nicolussi di «Cortili di Pace» - abbiamo perso troppo tempo per ricostruire un´attenzione verso il riutilizzo e il riciclo, ma soprattutto per produrre meno rifiuti».
La «bestia», l´inceneritore di Ischia Podetti secondo la definizione di Curzel, è alle porte. I convenuti hanno deciso allora di mandare un piccolo messaggio dalla Valsugana all´indirizzo dei cittadini di Trento che decideranno quale strada prendere: se continuare a produrre rifiuti senza tanti scrupoli e bruciarne quantità esorbitanti per «alimentare il mostro» o credere veramente nelle alternative.
A fine serata hanno firmato una dichiarazione: «Alcuni cittadini di Pergine, riunitisi per discutere della raccolta differenziata, auspicano che la scelta di costruire l´inceneritore a Trento venga respinta dai cittadini di Trento nel referendum di domenica 30 novembre e che tutte le parti in causa, amministrazioni, aziende e cittadini a Trento e nelle valli, si impegnino attivamente nel riciclo dei rifiuti». Seguono le firme di Emanuele Curzel, Rosita Marin, Paolo Busetta, Marco Adami, Lia Emanuela Vanzetti, Alessandro Petri, Claudio Broll, Lucia Savio.

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