Progetto di rendiconto collettivo sui rifiuti urbani prodotti dalle famiglie
Pergine Valsugana - anno 2003

Premessa
Nel corso dell’autunno 2001 e dell’autunno 2002 abbiamo cercato di ottenere dei dati per quanto possibile oggettivi sui rifiuti prodotti dalla nostra famiglia, sul rapporto tra indifferenziato e differenziato e tra le varie tipologie di differenziato.
Giunti al terzo anno, vorremmo ampliare la proposta, cercando altre persone e nuclei familiari disposti non solo ad adottare con scrupolo la raccolta differenziata dei rifiuti, ma anche, per un certo periodo, a tener conto del peso del rifiuto prodotto e a mettere in comune i dati così ottenuti.
 
Vi proponiamo quindi di:
1. Farci sapere appena possibile se siete interessati a collaborare, fornendoci generalità, indirizzo (almeno e-mail) e numero dei componenti del nucleo familiare.
2. Differenziare i rifiuti pesandoli sistematicamente – magari secondo le modalità sotto specificate – per un tempo minimo di un mese, nel periodo che sta tra settembre e novembre 2003.
3. Comunicarci di mese in mese i dati raccolti perché possiamo ricavarne un quadro complessivo.
4. (facoltativo) Inviare (singolarmente o collettivamente) tali dati all’AMNU e all’amministrazione comunale, come esempio di modalità di autocontrollo nella produzione e nello smaltimento dei rifiuti.
5. (facoltativo ed eventuale) Partecipare ad una qualche manifestazione pubblica (conferenza stampa o simili), nella prima metà di dicembre, con la presentazione dei dati raccolti e il lancio di proposte per la riduzione dei rifiuti e il miglioramento del servizio.
 
Non è una gara – anche se alla fine, per gioco, potremmo inventarci anche una premiazione … – e l’obiettivo principale non è tanto l’aumento della percentuale della raccolta differenziata, quanto la diminuzione della quantità di rifiuti prodotta; per questo i dati relativi al peso hanno una grande importanza. Com’è intuibile, la credibilità poggia sulla correttezza (tecnica e sostanziale) del modo in cui si opera (cioè: non si bara).
 
 
Aspetti pratici della raccolta differenziata
 
Questo è il modo in cui, come famiglia, gestiamo lo smaltimento differenziato dei rifiuti. Non si tratta di un manuale “autorizzato”, ma forse potreste trovarci qualche suggerimento. Poi ognuno si organizzi a seconda delle proprie possibilità.
 
 
1) Rifiuti “organici” (da pesare e smaltire quotidianamente)
 
a) Avanzi di cucina e simili. L’ideale è una capiente scodella sotto il lavandino, da pesare ogni sera con la bilancia da cucina (approssimazione 50 o 100 grammi) e da scaricare nel composter. Per chi non ha il composter, e in attesa che l’AMNU cominci a raccogliere anche la frazione umida, consigliamo di tener conto comunque del peso di questa tipologia di rifiuto, così da rendersi conto del suo impatto.
Nota: anche la cenere della stufa può andare nel composter.
 
b) Sfalci da giardino. Recentemente sono apparsi molti cassonetti marroni per questa specifica tipologia, che attendono solo di essere usati. Ma anche chi tiene erba tagliata, foglie e residui di potatura in un angolo del giardino è pregato di calcolarne il peso (si può mettere tutto in una grossa cesta sulla bilancia pesa-persone, approssimazione 0,5 kg).
Nota: chi ritenesse irrilevante questa tipologia, sappia che il cassonetto indifferenziato vicino a casa nostra è stato a lungo usato dai proprietari dei campi e dei giardini circostanti per riversarvi gli sfalci.
 
 
2) Rifiuti “da cassonetto differenziato” (da pesare e smaltire settimanalmente)
 
a) Carta. L’ideale è avere una cassapanca nel quale far stare uno scatolone da riempire via via con i rifiuti cartacei; quando lo scatolone è pieno lo si porta in garage; ogni una o due settimane si può prendere la carriola o, male che vada, la macchina per portare il tutto al cassonetto differenziato più vicino. Suggerisco di effettuare la pesa a questo punto, utilizzando una bilancia da magazzino o (se non ce l’avete) una di quelle per le persone (si riesce comunque ad ottenere un’approssimazione di 0,5 kg).
Nota 1: i cartoni del latte non sono carta, vanno nell’indifferenziato, anche se su questo punto ho sentito opinioni diverse; comunque, meglio comprare latte e succhi di frutta in bottiglie di vetro o di plastica.
Nota 2: il cartone, raccolto isolatamente, viene riciclato meglio (e, suppongo, rende di più); se avete un cassonetto specifico vicino a casa, usatelo, altrimenti tenete i grandi imballaggi da parte per quando andate al CRZ (punto 3).
 
b) Vetro, lattine, barattoli. Vedi sopra, stessa procedura (ma lo scatolone o il bidone è meglio averlo in garage, non in casa). Per la pesa si può utilizzare una bilancia da cucina, approssimando a 50 o 100 grammi.
Nota: lavando gli oggetti ridurrete anche l’impatto olfattivo (attenti ai bordi dei barattoli, tagliano).
 
c) Bottiglie in plastica. Vedi sopra, punto 2b. Pare che con i flaconi possano essere messi anche altri tipi di contenitori in plastica (es. vaschette, ma non quelle di polistirolo!!). Nel dubbio, fate una scatola a parte e chiedete al CRZ (punto 3).
Nota: coloro che, pur vivendo in Trentino, si ostinano a bere l’acqua “minerale” che viene da chissà dove in bottiglia di plastica, rischiano quanto previsto nella Divina Commedia, Inf., XV.
 
 
3) Rifiuti “da Centro di Raccolta Zonale” (da pesare e smaltire mensilmente)
 
In questa categoria vanno i metalli, il vestiario e le scarpe (troverete un cassonetto arancione del tipo “abito qui” presso il CRZ di via dell’Industria), gli “ingombranti” (mobili, elettrodomestici) e il nylon. A questo proposito non ci è ancora chiaro se in questa tipologia rientri solo il nylon propriamente detto o anche altri tipi di plastica (es. cellophane); lo stesso si dica per la plastica dura, che in qualche caso si può riciclare (es. le cassette di plastica nera).
Nota: nel dubbio, pesare l’oggetto in questione, portarlo al CRZ e chiedere agli addetti; registrarlo poi nella categoria del differenziato o dell’indifferenziato, a seconda dei casi.
 
Anche i gli “speciali” si devono consegnare al CRZ: medicinali (per i quali i contenitori si trovano anche presso le farmacie); pile; vernici; antiparassitari; batterie d’auto ecc.
 
 
4) Rifiuti indifferenziati (da produrre il meno possibile)
 
Quel poco che rimane va nel classico sacchetto destinato al cassonetto indifferenziato, da pesare ogni volta sulla bilancia di cucina.
 
 
Aspetti pratici relativi alla raccolta dei dati
 
Consigliamo di scrivere su un quadernetto (o sul calendario di cucina) i dati via via raccolti e di sommarli a fine mese; per evitare squilibri, meglio “scaricare” i rifiuti di cui al punto 2 e 3 prima dell’inizio del calcolo (es. a fine agosto) e poi nuovamente alla fine del mese, o dei mesi, che avete scelto.
Per l’invio dei dati (per e-mail, per posta normale o anche per telefono), vi prego di adottare uno schema simile a quello che segue, che mostra i nostri risultati relativi ai trimestri settembre-novembre 2001 e 2002. Si accorpano in singole categorie (a) carta e cartoni, (b) vetro, lattine, barattoli, (c) metalli vari, (d) indumenti e scarpe, (e) plastiche e nylon, (f) pile, medicinali e altri rifiuti speciali. Si fanno tre diversi totali, uno relativo ai rifiuti differenziati, uno a quelli conferiti (sommando differenziati e indifferenziati) e uno a quelli totali (compresi quelli non conferiti). Lo schema che trovate qui sotto prevede infatti che si abbia il composter e ci si tenga gli sfalci: se così non è, la frazione umida e gli sfalci vanno sommati (ma non confusi!) o con il differenziato, o con l’indifferenziato, a seconda della fine che fanno. Si arrotonda a 0,5 kg.
 
                                                     set-nov 2001   set-nov 2002
(a) carta, cartone                                      48,5              37,5
(b) vetro, lattine, barattoli                             8,0              9,0
(c) metalli vari                                            2,0              1,0
(d) indumenti, scarpe                                  5,0              3,0
(e) plastiche, nylon                                     5,5              6,0
(f) pile, medicinali                                       0,5              0,5
 
(g) totale differenziato (a+b+c+d+e+f)         69,5            57,0
 
(h) indifferenziato                                      53,5            23,5
 
(i) totale conferito (g+h)                            123,0            80,5
 
(j) frazione umida                                      77,0            81,0
(k) sfalci                                                   38,5           14,0
 
totale rifiuti (i+j+k)                                    238,5          175,5
 
Se volete potete anche aggiungere al vostro rendiconto note utili a spiegare il perché di certi dati (es. avete figli che usano il pannolino, che ahimé va nell’indifferenziato; avete cambiato un grosso elettrodomestico; avete fatto conserve o marmellate producendo grandi quantità di organico; ecc.).
 
Non dubitiamo che, alla fine, verrà dimostrato che: (a) con un minimo di impegno si raggiungono percentuali di raccolta differenziata molto superiori non solo a quelle che attualmente si registrano, ma anche a quelle che l’ente pubblico spera di ottenere in futuro; (b) le famiglie producono una quantità di rifiuti molto inferiore alla media, per cui finiscono col pagare una tariffa particolarmente salata se confrontata con quella che grava sulle attività commerciali e produttive (le quali probabilmente sono le principali produttrici di rifiuti, e soprattutto di quelli indifferenziati).
Ma con questo siamo già saltati alle conclusioni, e non è molto corretto. Attendiamo quindi le “iscrizioni” al “rendiconto collettivo sui rifiuti urbani” di Pergine e, a partire dalla fine di settembre, i dati; siamo evidentemente a disposizione per qualunque ulteriore chiarimento, pur non potendo promettere di avere una risposta per tutte le domande…
 
Se siete arrivati fin qui, grazie dell’attenzione.
 
San Cristoforo, 12 agosto 2003
 
Emanuele Curzel - Daniela Dalmeri
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