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Pergine: positivo bilancio del test condotto sulla sua auto da Fausto Nicolussi per Cortili di Pace e Ape
Il biodiesel abbatte le polveri fini
Con una miscela di gasolio e olio di colza percorsi 10 mila chilometri
Ambiente
Lunedì 19 una conferenza per illustrare i risultati

Nicolussi con la sua auto biodiesel

Di ALBERTO PICCIONI
PERGINE - Diecimila chilometri percorsi senza problemi con una miscela di olio di colza e gasolio. Alla ricerca di una alternativa al vero motivo della guerra in Iraq: il petrolio.
Fausto Nicolussi, operaio, da quasi un anno sta facendo da «cavia» per un esperimento voluto da Cortili di Pace insieme alla Associazione per l´ecologia (Ape). Tra i fondatori dell´associazione pacifista (e non solo) perginese, Nicolussi ha discusso a lungo con altri soci, prima di incamminarsi sulla strada delle alternative al benzinaio delle multinazionali.
«Volevamo proporre qualcosa di pratico, facilmente attuabile, ma allo stesso tempo pieno di significato etico, prima che ecologico». Nicolussi ha una Citroen Berlingo, motore diesel aspirato, catalizzata, anno 1998. «Da quando uso la miscela 30% olio di colza e 70% gasolio classico, non mi sono accorto di nessun cambiamento nelle prestazioni o nel consumo. L´auto viene sottoposta periodicamente a controlli da un meccanico di fiducia che, fin ad oggi, non ha riscontrato nessun tipo di problema. Allo stesso tempo nel test dell´opacità, non in test scientifici rigorosi, i fumi che escono dalla marmitta della Berlingo sono inferiori paragonati a quelli di un normale diesel».
In teoria sarebbe possibile far camminare un diesel solo con l´olio di colza (ma anche di soia o girasole), con le dovute modifiche al motore.
Ma dove lo prende Nicolussi l´olio di colza? «Ho acquistato un certo quantitativo di miscela da un distributore vicino Verona, carburante che uso anche per il riscaldamento domestico. Ho chiesto innanzitutto rassicurazioni sui rischi dell´uso di questo carburante. Non esiste però una certificazione che attesti la compatibilità assoluta con qualsiasi motore e le case automobilistiche in Italia sono molto indietro in questo campo. In Francia e Germania le cose sono diverse e l´olio di colza è molto più diffuso».
I costi? «Il prezzo è attualmente identico a quello del gasolio alla pompa: poi verrà a costare qualcosa in più. Ma l´importante è che può costituire un´alterativa concreta, da subito, per tutti quelli che possiedono un auto con motore diesel».
Lunedì 19 aprile alle 20.30 presso la sala dell´Amnu in viale dell´industria si terrà una conferenza su tutta l´esperienza dove interverranno dei tecnici di una ditta produttrice di biodiesel.
«Abbiamo invitato tutti i sindaci della zona oltre ad alcuni consiglieri provinciali e dei tecnici comunali - racconta Flora Silvestri dell´Ape, tra i promotori dell´iniziativa - Nicolussi sta dimostrando che il biodiesel è una alternativa praticabile ed esistono studi scientifici a conferma del calo delle polveri sottili nelle emissioni dei motori alimentati con questa miscela, compresi i bistrattati vecchi diesel. Si parla del 30% in meno: proprio per questo abbiamo invitato amministratori e tecnici comunali per valutare l´ipotesi di adottare il biodiesel almeno per il parco macchine pubbliche o per il riscaldamento».
Restano da sciogliere però alcuni nodi secondo lo stesso Nicolussi: «Vogliamo essere sicuri che l´olio di colza non sia prodotto da Ogm (organismi geneticamente modificati ndr). Sarebbe controproducente raggiungere un obiettivo con uno strumento sbagliato», conclude l´operaio di Cortili di Pace. In ogni caso la serata servirà anche per verificare la disponibilità di privati cittadini a creare un gruppo di consumo per l´utilizzo del bio-carburante.